Agli inizi degli anni settanta, giovane ed intraprendente, comprò, insieme al marito, un piccolo appezzamento di terra alla periferia sud/est di Roma.
Il progetto era quello di costruire un palazzetto di tre piani con tre appartamenti, uno per piano.
La casa dei sogni, dove poter vivere ed invecchiare vicino ai figli e alle loro future famiglie.
La loro aspirazione era quella di riprodurre, alle porte di una metropoli, le condizioni di vita in cui erano nati e cresciuti.
Ma nel tempo, i sogni, non sempre diventano realtà.
Quella soluzione finì per essere scomoda, fuori mano e scartata da tutti.
Intorno alla metà degli anni novanta venne fatto il primo sacrificio con la vendita dell’appartamento al piano terra.