Ogni volta che mi reco presso gli uffici del Dipartimento di Programmazione e Attuazione Urbanistica rimango sempre più basito di come le notizie vengano travisate, interpretate e omologate secondo i propri interessi alimentando il caos ed il disorientamento che regna sovrano ormai tra coloro che sono coinvolti in questa faccenda.
E’ di oggi la notizia della chiusura del secondo filone di indagini sulla “Truffa dei Piani Zona” che vede coinvolte cooperative, costruttori ed alcuni dirigenti del Dipartimento di cui sopra.
Quello che mi sconcerta è il pensare che nel corso degli anni, dal 1961, quando con zelo e profondo senso dello stato venne emanata la legge 167 (la cui ratio era quella di rendere l’acquisto della casa più agevole anche ai ceti meno abbienti) fino ad oggi, tutto è stato fatto tranne rendere l’acquisto di una casa più agevole per i ceti meno abbienti.
Si fa un gran vociare sul prezzo massimo, su cooperative che si sono intascate i contributi regionali/statali dimenticando di riversarli ai meno abbienti, ma siamo proprio sicuri che gli assegnatari di quelle case sono sempre stati solo e soltanto i meno abbienti a cui si voleva rivolgere la legge? Io ho i miei dubbi.
Tornando alla questione spinosa dei prezzi massimi, nel parlare con diversi notai e avvocati, che si stanno occupando in maniera prevalente di queste controversie, mi sono reso conto che orientarsi in questa giungla è veramente molto complicato.
In particolare voglio segnalare due bei studi del Notaio Roberto Dott. Ferrazza che a mio parere scendono molto in profondità sulla questione.
Il primo riguarda le convenzioni aventi ad oggetto le piene proprietà ed il susseguirsi legislativo a cui sono state soggette.
L’altro riguarda le convenzioni con oggetto i diritti di superficie.
Personalmente ricevo quasi quotidianamente chiamate di persone che, leggendo il mio blog, mi pongono quesiti a cui alcune volte non so proprio rispondere.
Sempre più spesso sono contattato dalle due facce della stessa medaglia, da una parte chi ha acquistato un immobile in diritto di superficie a prezzi spropositati e vuole fare causa al venditore “bandito”, dall’altro chi si trova a dover rispondere ad un domanda di retrocessione del “mal tolto” per cifre da capogiro.
Oggi stesso un mio conoscente si è visto richiedere una cifra pari a quasi €. 200.000,00 a fronte della cessione di un immobile in diritto di superficie.
Posso garantire che non si tratta di un faccendiere che, complice con il notaio (peraltro scelto dalla parte acquirente), ha provato a rifilare il pacco al povero acquirente.
D’altro canto capisco anche chi si ritrova a dover vendere una casa, acquistata con tanti sacrifici e a cifre altissime, a prezzi ridicoli perché soggetta al vincolo del Prezzo Massimo.
Penso sia inutile ed anacronistico cercare il colpevole di questa situazione, dal Servizio di Rai 3 si possono prendere dei bei spunti.
Personalmente sto tentando di organizzare un incontro con dei professionisti del settore, che facciano il punto della situazione e che sappiano dare risposta e soprattutto orientare chi si trova a dover affrontare questa difficile situazione, sia che si tratti di una che dell’altra faccia della stessa medaglia.
Chiunque fosse interessato ad intervenire ed avesse domande o casistiche particolari da sottoporre alla loro attenzione, può cominciare a mandarmele in modo che ne possa fare una selezione ed organizzare un filo logico su cui articolare l’eventuale discussione.
Ho stretto delle collaborazioni con avvocati e notai che si sono resi disponibili verso chiunque avesse bisogno di un parere sul proprio caso personale, per avere indicazione su una strada da seguire o una consulenza su come intraprendere una eventuale azione legale, può senz’altro segnalarmelo e sarà mia cura indirizzare la richiesta.
Grazie
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